Lo scorso 28 Ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto n. 137 conosciuto come “Decreto Ristori”. Questo ha introdotto nuove misure restrittive per alcuni operatori economici e una serie di agevolazioni economiche per sostenere le categorie più colpite.
Tra le agevolazioni del decreto ristori sono previste:
- Il contributo a fondo perduto a favore di soggetti interessati alle nuove restrizioni;
- Il credito d’imposta sulle locazioni;
- La sospensione seconda rata imu;
- Sostegni al settore del turismo;
- L’indennità ai collaboratori sportivi.
Adesso vediamo nello specifico cosa prevedono queste agevolazioni.

A. Contributo a fondo perduto a favore di soggetti interessati alle nuove restrizioni
A differenza di quello varato a maggio con il decreto Rilancio, accessibile a tutti i soggetti con partita Iva ad esclusione dei professionisti, il nuovo contributo a fondo perduto per oltre 450 mila imprese sarà concesso soltanto alle attività interessate dalle nuove misure restrittive contemplate dal Dpcm del 24 ottobre 2020.
Per ottenerlo occorre possedere due requisiti:
– essere titolari di partita Iva attiva al 25 ottobre 2020;
– svolgere una o più attività incluse nella tabella riportata qui di seguito;
I codici Ateco attività interessate al contributo a fondo perduto sono pertanto:


Viene infatti ribadito che tale condizione si verifica se il valore del fatturato (e dei corrispettivi) realizzati ad aprile 2020 è inferiore ai 2/3 dell’ammontare del fatturato dello stesso mese 2019.
Il nuovo contributo sarà accreditato dall’agenzia delle Entrate direttamente ai beneficiari.
Viene tuttavia previsto un doppio binario:
- Coloro che hanno ricevuto il contributo a fondo perduto di maggio non dovranno avanzare alcuna istanza: la somma, infatti, verrà corrisposta automaticamente sul medesimo conto corrente indicato in precedenza (entro il 15 novembre secondo quanto dichiarato dal premier Conte e dal ministro Gualtieri);
- Gli altri soggetti, invece, dovranno presentare una istanza seguendo la procedura telematica delineata dal provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate del 10 giugno 2020, con le tempistiche determinate da un prossimo provvedimento della stessa Agenzia (con accredito entro il 15 dicembre).
Non potranno beneficiare del contributo coloro i quali, alla data di presentazione della domanda, abbiano cessato la propria attività, nonché chi ha aperto la partita Iva dopo il 24 ottobre 2020.
L’importo viene calcolato applicando un coefficiente “settoriale” – diversificato a seconda del codice Ateco dell’attività e variabile da un minimo del 100% a un massimo del 400% – all’importo determinato secondo i criteri individuati dall’articolo 25 del decreto rilancio.
In buona sostanza, per quantificare la somma spettante occorre compiere tre passaggi:
- Determinare la differenza tra il fatturato e i corrispettivi conseguiti ad aprile 2019 e quelli relativi allo stesso mese 2020;
- Applicare a tale valore una percentuale variabile a seconda dell’ammontare complessivo dei ricavi o compensi realizzati nel periodo d’imposta precedente a quello in corso al 19 maggio 2020 ( 20% se essi non superano 400 mila euro, 15% se sono superiori a 400 mila ma non a un milione di euro, 10% se sono maggiori di un milione di euro);
- “Rivalutare” il risultato così ottenuto applicando i nuovi coefficienti contenuti nella tabella di cui sopra.
La norma prevede un contributo minimo variabile per le persone fisiche e per i soggetti diversi dalle persone fisiche e per i soggetti diversi dalle persone fisiche (rispettivamente 1.000 o 2.000 euro “rivalutati” applicando i predetti coefficienti) e un beneficio massimo di 150 mila euro.
B. Credito d’imposta sulle locazioni
Il ” decreto ristori” n. 137/2020, prevede un’estensione temporale del credito di imposta sulla locazione di immobili strumentali ai canoni relativi ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020. La misura, riguarda esclusivamente le imprese la cui attività rientra nei settori Ateco ( tabella precedente) questo è importante poiché in tali settori (ristorazione, alberghi, palestre e piscine, cinema, attività di intrattenimento ecc), il peso finanziario dei canoni di locazione è spesso molto rilevante.
Le misure del credito sono:
– 60% del canone di locazione;
-30 % per affitti di azienda e prestazioni complesse comprensive anche l’uso di un immobile non abitativo.
C. Sospensione Seconda Rata Imu
Per tutte le imprese coinvolte dalle nuove misure restrittive è prevista anche la sospensione della seconda rata dell’IMU in scadenza il 16 dicembre e dovuta sugli immobili e le loro pertinenze dove si esercita l’attività. L’esenzione è riconosciuta a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività esercitate negli stessi immobili. Il ristoro ai comuni delle mancate entrate sul mattone saranno rimborsate dallo Stato entro 60 giorni dall’entrata in vigore del nuovo decreto anti-crisi.
D. Sostegni al settore del turismo
Il decreto per l’emergenza covid prevede un fondo di agevolazioni fiscali 1,3 miliardi destinato a fiere, turismo, spettacolo, sport.
Rifinanziamento di 400 milioni per il fondo previsto dal Dl rilancio per agenzie di viaggio, tour operatori, guide e accompagnatori turistici. Altri 400 milioni sono diretti a contributi a fondo perduto per le strutture ricettive.
Per il Fondo emergenze cinema e spettacolo sono stanziati 100 milioni.
Sono 50 invece i milioni che vanno direttamente al settore delle fiere e dei congressi (oltre a uno stanziamento legato all’export): risorse che rialimentano il Fondo originariamente destinato anche a librerie, ed editoria.
Alla luce dell’attuale emergenza, si è deciso di concentrare lo stanziamento a favore del comparto fieristico e delle società che organizzano congressi.
E. Indennità ai collaboratori sportivi
Per il mese di novembre, il “decreto ristori” prevede un’agevolazione per i settori sportivi, nello specifico l’erogazione da parte della società Sport e Salute nel limite massimo di 124 milioni di euro per l’anno 2020, un’indennità pari a 800 euro in favore dei lavoratori sportivi.
Si tratta, in particolare, “dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Coni, il Comitato Italiano Paralimpico, le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip, le società e associazioni sportive dilettantistiche, che, a causa dell’emergenza Covid, hanno dovuto cessare, ridurre o sospendere la propria attività.
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