Il 27 dicembre 2022 scade il termine per il versamento dell’acconto IVA. In questa guida vedremo chi deve versarlo e i diversi metodi di calcolo.
- Acconto IVA: cos’è
- Chi deve versarlo e soggetti esonerati
- Quando si versa e come
- Metodi di calcolo
- Sanzioni
- Conclusioni
Acconto iva: cos’è?
Il versamento dell’acconto IVA è un adempimento obbligatorio da effettuare, ogni anno, entro il 27 dicembre. In pratica l’Amministrazione finanziaria chiede ai contribuenti di versare un acconto per l’imposta che sarebbe dovuta a dicembre (contribuenti mensili) o nell’ultimo trimestre (per i trimestrali) e che andrà a scomputo del saldo in sede di dichiarazione Iva annuale, anticipando quindi il regolare versamento periodico che avverrebbe nell’anno successivo (al 16 gennaio/marzo).
Acconto iva: chi deve versarlo e soggetti esonerati
Sono obbligati al versamento dell’acconto tutti i contribuenti mensili e trimestrali sottoposti agli obblighi di liquidazione e versamento secondo la disciplina dell’Imposta sul Valore Aggiunto.
Non tutti, però, sono obbligati a farlo. Infatti il versamento non è dovuto:
- se la base di calcolo è a credito;
- se l’importo dovuto è inferiore a 103,29 euro;
- se l’attività è iniziata nel corso del 2022;
- se l’attività è cessata entro il 30 novembre, per i mensili, o entro il 30 settembre, per i trimestrali;
- per i produttori agricoli esonerati;
- per i soggetti che esercitano attività di spettacoli e giuochi in regime speciale;
- per i contribuenti in regime forfetario legge 190/2014;
- per i contribuenti che nel 2021 hanno effettuato solo operazioni non imponibili, esenti, non soggette o comunque senza obbligo di pagamento dell’imposta;
- per le associazioni sportive dilettantistiche, quelle senza scopo di lucro, le pro loco e quelle in regime forfetario.
Quando si versa e come
Il versamento dell’acconto iva va fatto entro il 27 dicembre di ogni anno, tramite modello F24, esclusivamente in modalità telematica. Il codice tributo da utilizzare è 6013 per i contribuenti mensili e 6035 per i trimestrali. E’ possibile la compensazione con eventuali crediti di cui il contribuente abbia disponibilità. I contribuenti trimestrali non devono applicare la maggiorazione degli interessi dell’1% come avviene per le liquidazioni periodiche.
Metodi di calcolo
Esistono tre diversi metodi di calcolo, come spiegato sul sito dell’Agenzia delle Entrate:
Metodo storico
Applicando il metodo storico, l’acconto iva è pari all’88% del versamento effettuato, o che avrebbe dovuto essere effettuato, per il mese/trimestre dell’anno precedente. La base del calcolo deve essere, ovviamente, al lordo dell’acconto dovuto per l’anno precedente. Quindi se un contribuente mensile ha versato 1000 euro nella liquidazione di dicembre del 2020, l’importo da versare come acconto 2021 sarà pari a 880 euro.
Metodo analitico
Con questo metodo, il calcolo si basa sulle operazioni effettuate fino al 20 dicembre del 2021. Quindi va versato il 100% dell’importo risultante da una specifica liquidazione che tiene conto delle fatture e dei corrispettivi dall’1 al 20 dicembre per i contribuenti mensili, e dall’1 ottobre fino al 20 dicembre per i trimestrali.
Metodo previsionale
In questo caso l’acconto da versare è pari all’88% di quanto effettivamente dovuto per dicembre o per l’ultimo trimestre del 2021, anche se l’esercizio non si è ancora concluso.
Sanzioni
Nel caso di omesso o tardivo versamento è applicabile una sanzione pari al 30%, ma è possibile avvalersi dell’istituto ravvedimento operoso con un risparmio sulle sanzioni e sugli interessi.
Conclusioni
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